CHI SONO GLI EGREGORI, IRIN, VIGILANTI, “I SVEGLI”?
Un Egregore spesso viene ritenuto dai più una sorta di “Guardiano o meglio
un Vigilante”, un essere invisibile e a volte anche incarnato e incaricato al
tempo stesso di sorvegliare o meglio vigilare l’agire umano.
Il più antico mito degli Egregori racconta della caduta degli angeli
messaggeri che unitisi agli uomini li iniziarono alla conoscenza delle arti, al
sapere tecnologico e all’astrologia. Di ciò ne troviamo traccia anche
nella Bibbia, precisamente nella Genesi 6, 1-4, ma per approfondire dobbiamo rivolgerci
alla letteratura pseudoepigrafa enochiana (I Enoc 6-8). La Genesi (6,1-6) riporta che i beney Elohim, "i figli degli
dei" o "di Dio", si accoppiarono alle figlie degli uomini in un
tempo in cui la terra era popolata dai giganti Nephilim. Questi
spiriti discesi dal cielo sono chiamati da Enoch ‘irin, termine tradotto con i Vigilanti o dal
greco per l’appunto con il nome Egrègori. Egrégoros in greco è un
aggettivo che vuol dire "sveglio, vigile" ed è ricordato anche nella
letteratura di Adamanzio. La radice del termine Egrégoros è quella del
verbo egéiro, ovvero: "sto sveglio", termine vicino al sanscrito jagara che ha lo stesso significato. Una delle tradizioni
raccolte da Enoch riconosce in Azazel il primo angelo caduto
sceso a corrompere gli uomini prima degli Egregori e che fu castigato prima di
loro. La sentenza che lo condanna non lascia dubbi sulla sua identità: l'arcangelo
Raffaele ha l'ordine di "imputargli ogni
peccato" e di incatenarlo "nel deserto che è in
Dudael", precisamente a Beth Khaduda, il deserto di
Azazel. Gli Egregori occuparono poi il posto centrale dell’epopea enochiana
etiopica con il noto “Libro dei Vigilanti”, in questo arcaico primo libro
leggiamo:
«Egli giunse nel tempo in cui i figli degli uomini si moltiplicarono e che da
loro nacquero delle figlie piacevoli e belle a vedersi. E i figli del cielo
le videro e le desiderarono. E si dissero l'un l'altro: Andiamo, scegliamoci
delle femmine tra le figlie degli uomini e generiamo dei bambini (…) Essi
presero, ognuno per sé, delle donne fra tutte quelle che conobbero: e
cominciarono ad avvicinarsi, a sporcarsi con loro, a insegnare loro le arti
dei filtri, l'arte di legare con l'incanto, l'arte di tagliare le radici e
mostravano loro le erbe, ed esse rimasero incinte a causa loro e partorirono
dei giganti alti tremila cubiti (…) ed essi divorarono il lavoro degli uomini
(…) ed essi cospirarono di massacrare gli uomini e di divorarli...» |
Nel Testamento di
Naphtali, III 2-IV-1, leggiamo:
«E così stravolsero l'ordine della sua natura coloro
che furono maledetti al tempo del diluvio, quando a causa loro devastò la
terra, annientando ogni frutto e ogni suo abitante» |
L'esercito degli Egregori o
Vigilanti scesi dal cielo pare rimandare a una catastrofe archetipa siderale in
cui fu violato l'ordine cosmico, oggi alcuni ufologi parlerebbero di
“Federazione Galattica”, mentre altri sosterebbero che il libero accesso ai
vari universi provocò conflitti tra le razze venute a contatto con l’uomo,
infatti la progenie degli Egregori e delle figlie degli uomini, i Giganti, è
assimilata da alcuni studiosi all'immagine dei demoni babilonesi che "bevono
il sangue senza mai saziarsi" e "divorano la carne",
facendo colare il "sangue dalle vene". Qui possiamo
pensare ad alcune razze vampire e a storie legate a Lilith la prima moglie di
Adamo. Del resto nel libro si Enoch non è difficile imbattersi in versi del
tipo: "E tu vedi che le donne hanno generato dei Giganti, per mezzo
dei quali la distruzione degli uomini si è sparsa sulla terra, e la terra
intera è stata colmata di sangue e iniquità" - Enoch, 9,9 - nel Libro dei
Giubilei, Enoch fa a dire a Noè:
«essi generarono i Naphidim, che differiscono gli uni dagli altri, e che si
divorano l'un l'altro; i Giganti uccisero i Naphil, e i Naphil uccisero gli
Elyo, e gli Elyo la gente umana, e ogni uomo un altro. Ognuno di loro
commette iniquità, cosparge il sangue, e la terra fu piena di iniquità» |
(Libro dei Giubilei, 22-25) |
Nel libro di Enoch,9,6, leggiamo:
«Tu vedi tutto ciò che ha fatto ‘Asa'el, ciò che ha
insegnato e apportato di ingiustizia e di peccato sulla terra secca; poiché
ha divulgato i segreti eterni che sono guardati nei cieli, infine che coloro che sono abili, fra i figli
degli uomini, possano praticarli». |
Detto ciò appare chiaro che gli Egregori, sono un gruppo eretico di
Vigilanti o guardiani, archetipi che rivendicavano il diritto di disobbedire
liberamente alle “leggi imposte” da Dio. Alcuni li contemplano come Esseri
evoluti che si sono presi la libertà di muoversi tra i continuum dimensionali prendendosi
la briga di insegnare alle razze che li abitano le loro conoscenze. Nel quarto
libro di Enoch di Qumran c'è addirittura, una lista dei venti
"capi di dozzina" degli angeli ribelli: Il capo Semihazah "il mio nome ha visto", Ar'taqoph "la
terra è potenza", Ramt'el "ustione di
Dio", Kokab'el "stella di Dio", ecc.
L'espressione beney Elohim "figli degli dei" o
"di Dio", è riservata da Giobbe nei Salmi a un contesto definito:
quello di un'assemblea celeste, Consiglio dell'alto, delle "armate dei
cieli" che lega direttamente l'idea di una certa categoria di angeli
all'immagine delle stelle che farebbe pensare proprio a una sorta di
Confederazione spaziale. L'assemblea dei "figli degli dei", bn'ilm,
attorno al saggio El di Ugarit pare essere proprio da modello.
La discesa sulla terra dei figli degli dei rappresenta la ribellione
all'ordine costituito. Infatti, l'arcangelo Uriel è incaricato di imprigionare
"gli angeli che si sono accoppiati con le figlie degli uomini". Per
il loro crimine e la disobbedienza alle leggi del cielo, essi vennero esiliati
in terre remote. Raffaele è incaricato di incatenare Asa'el per un crimine che
non fu quello di "insozzarsi con le donne", ma di aver
insegnato l'iniquità, il peccato e "ogni astuzia" mostrando
agli uomini come mettere in pratica i "segreti del cielo",
che oggi chiameremo tecnologia e scienza aliena. Ne Lbro Etiopico di Enoc
VI-X, leggiamo:
«[il Signore
disse a Raffaele:] "Salva la terra che gli angeli hanno corrotto, e
annuncia il risanamento della piaga, e non periscano tutti i figli degli
uomini a causa del grande mistero, che gli Egregori hanno diffuso e insegnato
ai loro figli…". [Il Signore disse a Michele:] "Annienta gli
spiriti dei reprobi e i figli degli Egregori, perché si sono comportati
scorrettamente con gli uomini…" Ecco, i Vigilanti del grande Santo
chiamarono me, Enoc lo scriba, e mi dissero: "Enoc, scriba di giustizia,
va, annuncia ai Vigilanti del cielo che hanno abbandonato l'alto cielo, le
eterne sante dimore, e si sono corrotti con le donne, si sono presi moglie e
sono caduti in grave corruzione sulla terra: non troveranno nessuna pace né
perdono"». |
Probabilmente non a caso la caduta degli Egregori del racconto di Enoch pare essersi evoluta poi nella caduta di Lucifero
e dei suoi angeli ribelli e la loro trasformazione in demoni, metafora della
Grande guerra tra razze compresa quella nemica al genere umano.
In molte culture ritroviamo sempre storie comuni ad esempio per i
Sumeri il capo assoluto degli Dei era Anu che elargiva solo pareri ad un
democratico “Consiglio, costituito da Sette Eletti”, identificabili con i sette
arcangeli giudeo-cristiani, con i sette Amesha Spenta dello “Zand Avesta”
zoroastriano e per l’appunto, anche con i Vigilanti enochici. Interessante
ricordare che nel poema di Gilgamesh,
l’eroe sumero ha caratteristiche demoniache, è un “Illu”, un uomo per due terzi
dio e per un terzo uomo, un sovrano che rifiutò l’amore di Ishtar e cercando la
pianta dell’immortalità si imbatte in Ut Napishti il “Noè sumero”, un eroe che assieme al selvaggio
Enkindu andò a cacciare il mostro Humbaba, un gigante con artigli di leone
protetto da sette strati di vampe che viveva nella foresta di cedri situata nei
monti Zagros nel Kurdistan, curioso che in accadico cedro si dica “erin”,
termine che in ebraico indica proprio i vigilanti.
Nel suo Dizionario Filosofico, Voltaire, afferma che la prima
testimonianza che abbiamo dellsa caduta angelica è quella del profeta Isaia, il
quale, apostrofando il re di Babilonia, esclamò: “Cosa è diventato
l’esattore dei tributi? I pini e i cedri si rallegrano della sua caduta; come
sei caduto dal cielo, o Hellel, stella del mattino?” (Isaia 14,12-15),
e lo stesso
“Helel ben Shashar”, il ribelle del pianeta Venere citato nel testo ebraico
“Targun a Giobbe”, è la stessa stella del mattino che i
Maya identificarono in Quetzalcoatl, il serpente piumato giunto da Venere.
Questo Hellel venne tradotto dall’ebraico con la parola latina Lucifer,
probabilmente per indicare, per l’appunto, i caduti dal pianeta Venere, “il
portatore di Luce”, il luminare della Terra d’allora; in seguito si dette, in
senso allegorico, il nome di Lucifero al principe degli angeli che fecero la
guerra in cielo; e finalmente questo nome, che significa anche «fosforo» e
«aurora», diventò il nome del diavolo che ricorda “devolo” scendere in volo, o
dal greco dia-bolein “lanciarsi attraverso”. Da qui appare chiaro l’arrivo di
una specie aliena tecnologicamente evoluta che giunse sulla Terra forse proprio
per la distruzione del loro pianeta che alcuni, come Leopold Engel,
identificano in Mallona un pianeta che esisteva
tra Marte e Giove andato distrutto circa 6000 anni fa e da cui ha avuto origine
la fascia degli asteroidi o altre interpretazioni sul generis…..
”. Nel Libro dei Segreti di Enoch nel
XXIII capitolo si legge:“ Il Signore mi chiamò e mi mise alla sua
sinistra più vicino di Gabriele e io adorai il Signore. Il Signore mi disse:
"Tutto ciò che hai visto, o Enoc, (ciò) che sta (fermo) e che si muove e
che é stato compiuto da me, io te lo spiegherò prima che tutto (ciò) fosse
all'inizio, tutto ciò che ho creato dal non essere all'essere e dall'invisibile
al visibile. Neppure ai miei angeli ho spiegato il mio segreto, né ho
raccontato loro la loro composizione né hanno conosciuto la mia creazione
infinita e in conoscibile e io a te la spiego oggi. Prima che fossero tutte le
cose visibili, si aprì la luce e io in mezzo alla luce passavo come uno degli
invisibili, come il sole (che) va dall'oriente all'occidente e dall'occidente
all'oriente. Il sole troverà riposo, ma io non trovai riposo, perché tutte le
cose erano senza formazione. Avendo meditato di porre un fondamento per fare
una creazione visibile”.
Enoch Nel XVIII capitolo
rievoca ancora la fantomatica caduta di quei figli di Dio che si accoppiarono
con le figlie degli uomini, descrivendo fisicamente questi esseri, infatti si
legge: “ Gli uomini mi presero di là e mi innalzarono al quinto cielo. Là
vidi una numerosa milizia, gli Egrigori, il loro aspetto (era) come un aspetto
umano, la loro grandezza maggiore (di quella) di giganti grandi e i loro visi
tristi e le loro bocche silenziose. Non c'era servizio che avesse luogo al
quinto cielo. Dissi agli uomini che erano con me: "Perché questi sono
tristissimi e i loro visi sono afflitti e le loro bocche silenziose e non c'é
servizio in questo cielo?". Gli uomini mi risposero: "Questi sono gli
Egrigori che da sè si sono separati, due prìncipi e duecento hanno camminato al
loro sèguito e sono discesi sulla terra e hanno infranto la promessa sul dorso
del monte Hermon per insozzarsi con le donne degli uomini e dopo essersi
insozzati il Signore li ha condannati. Questi piangono sui loro fratelli e
sull'oltraggio (fatto) loro". Io dissi agli Egrigori: "Io ho visto i
vostri fratelli e ho conosciuto le loro azioni e so le loro preghiere e ho
pregato per loro. Ecco, il Signore li ha condannati (a stare) sotto la terra
finché finiranno i cieli e la terra; perché aspettate i vostri fratelli e non
siete a servire (davanti) al volto del Signore? Riprendete i servizi di prima,
servite (davanti) al volto del Signore per timore di irritare il Signore Dio
vostro (così da) precipitarvi da questo luogo". Ascoltarono il conforto
del mio ammonimento e si disposero in quattro ordini nel cielo. Ed ecco, mentre
io stavo (là) quattro trombe risuonarono insieme e gli Egrigori si misero a
servire come con una sola voce e la loro voce salì al volto del Signore.”
Come abbiamo visto in ebraico i vigilanti sono
gli “irin”, dall’accadico erenu, “cedro”, per i mandei sono i “ntr-dei”,
termine egizio che sta per dio e vigilare. Le “Stanze di Dzyan” asseriscono che
gli angeli erano privi di sesso e poi divennero bisessuali e caddero il giorno
che si diedero alle pratiche falliche. Una moltitudine di testi, narrano
univocamente che all’epoca di Iared, padre di Enoch, siano caduti dal cielo,
“scesero in Ardis”, sul monte della “maledizione” ( il monte Herem, o Armon, o
Hermon, a nord della Palestina, zona della trasfigurazione di Cristo, fra Libia
e Libano), duecento angeli, i Vigilanti, con a capo Semyaza, a quanto pare,
furono proprio loro a impartire i primi insegnamenti rudimentali che sono alla
base d’ogni società civile, ma poi congiungendosi con le “figlie degli uomini”,
avrebbero dato vita a quei mostruosi giganti che avrebbero mangiato tutte le
risorse umane, e successivamente si sarebbero ribellati contro gli uomini,
addirittura mangiandoli e bevendone il sangue, fino all’evento del diluvio,
voluto dalle Divinità “lo sterminio di tutti gli uomini e le
donne, con i loro giganteschi corruttori” (Genesi 6,1 nella versione
ebraica), la regrezione, la punizione che gli Elohim vollero per porre fine a
quell’orrenda saga. L’antico testo di Giobbe (15,7) cita a proposito proprio un
“consiglio degli Eloha” avvenuto a tale scopo, a quanto pare solo Crono, Enki, Ea,
Ei o meglio Yahweh tentò di salvaguardare qualcosa della sua “Creazione”,
tentando di portare in salvo Noè o chi per lui. Basti leggere la cronaca dello
storico prete babilonese del III secolo a.C., Berossus, che nella sua opera
greca, “Babyloniaka”, ripresa da un’altra opera probabilmente sumera, parla di
Crono che appare in sogno a Xisuthros, per annunciargli l’imminente diluvio,
ordinandogli di seppellire tutti gli scritti in Seppur, “la città del Sole,
cosa che Xisuthros, il “Noè biblico” fece, prima di imbarcarsi e riapprodare
sulle montagne gordiane dell’Armenia, intendendo probabilmente l’Aj Judi del
Kurdistan. Una tavoletta d’argilla risalente al 1.700 a. C. rinvenuta a Nippur
sembra la fonte originaria dell’opera di Berossus, in essa si legge : “ Il
re Zusundra si prostrò davanti ad An e a Enlil… che gli diedero la vita, come
un dio. A quel tempo, il re Zusundra che prese il seme dell’umanità al tempo
della distruzione…Si insediarono in un paese oltre il mare, a oriente in
Dilmun…( il paradiso)”.
Come abbiamo visto siamo alle solite, ci troviamo davanti a tradizioni
parzialmente occultate che dicono le stesse cose reinterpretate più volte. Un’ultima
cosa da ricordare è il fatto che per gli occultisti un Egregore è, invece,
un'entità collettiva creata dal pensiero di tutti gli individui appartenenti a
un raggruppamento o a un popolo, oppure a una religione. Quest ‘Entità si
formerebbe con i loro pensieri, i loro desideri che uniformandosi darebbero
vita, per l’appunto, a un Egregore seguentemente impregnato, nutrito, da quella
stessa collettività che lo ha creato. Ad esempio per Eliphas Levi gli Egregori sono
i “capi delle anime”, una specie di ufficiali responsabili dell’utilizzo delle
energie psichiche o astrali. Questa interpretazione è stata probabilmente
originata da Stanislas de
Guaita, che trattava diffusamente gli egregori in una sua
chiave riguardante la magia nera. Queste Entità la presenteremo in un’altra
occasione trattandola, a mio parere, con un termine più idoneo a indicarla,
ossia Malakh.
Lucio Tarzariol
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