TUTTI HANNO UN'ANIMA? A cura di Lucio Tarzariol
Testo TRATTO dal libro: La Spiritualità Egizia
ALIENI, ABDUCTION, addotti E TRACCE NEI RITI
SEGRETI DEGLI EGIZi. Le energie animiche nei segreti di dendera
Nel rituale
dell' Apertura della bocca, nella scena 71, il dio Thot annuncia a Ra che ha modellato la
statua del re e gli ha dato il soffio della vita, gli ha aperto la bocca
affinché possa divenire un akh, eccellente e il suo nome possa durare
nell’eternità: ”Egli proteggerà le membra
di colui che gli verserà l’acqua. Egli avrà potere sul pane, potere sulla
birra. Egli uscirà come Bà vivente, egli compirà le sue trasformazioni secondo
il suo volere, in ciascuno dei luoghi ove è il suo kà”. A me sembra che
questo rituale sia stato esercitato, non su una statua, ma su un “simulacro”
che è la creazione ibrida della copia del faraone, o comunque una copia del
corpo fisico che avveniva con le stesse dinamiche in cui oggi avvengono le
abduction nel intento di ricercare un’”immortalità” da parte, per l’appunto di
esseri alieni che pare non posseggano un’anima come quella di alcuni umani.
Un atroce dubbio, mi paventa in testa, che il
rituale servisse in definitiva si a evolvere l’uomo ma per scopi diversi di
quelli che a primo acchito possono sembrare, infatti l’evoluzione umana
potrebbe essere voluta solo per creare un “parco anime” stabile, con cui
sperimentare nell’intento di cercare l’immortalità da parte di alcune altre
specie aliene che ovviamente potrebbero trovare conflitto con altre specie
aliene che invece vorrebbero l’umanità libera o altrimenti da altro soggiogata. Infatti sembra che il
caduceo rappresenti lo stesso rito che veniva attuato originariamente nella
grande Piramide. Infatti, l’uccello, “la Fenice”, il “Ba”, in altre parole
l’Anima raffigurata sopra il caduceo era raffigurata anche nelle pietre di
coronamento delle piramidi; ed il bastone centrale del caduceo con i serpenti
attorcigliati che si affrontano, potrebbe rappresentare la lotta dell’Anima
dell’umano con il “Serpente”, ciò che ancor oggi è rilevabile nelle abduction;
per cui tenuto presente ciò e affianchiamo il concetto che abbiamo visto e
approfondiremmo della MERKABA, appare chiaro il rito di iniziazione che vedeva
l’uomo svuotarsi del suo “Ba”, l’Anima. Infatti
se prendessimo alla lettera alcuni casi di abduction e li confrontassimo alla
ritualità egizia, tenendo conto nello stesso tempo le caratteristiche
costruttive della grande Piramide con il suo Zed e sarcofago di granito con le
sue capacità piezoelettriche e di riflessione dell’energia a bassa frequenza
come constatato da Maurizio Pincherle; ci appare la possibilità che le stanze
della grande piramide possano essere state il laboratorio energetico dove
l’anima veniva con qualche artifizio, che poi proveremmo ad indagare,
estrapolata dal corpo del adepto posto all’interno del sarcofago nella “stanza
del re” e convogliata nella stanza sotterranea dove veniva forzatamente
costretta ad entrare nel noto “Serpente” ricordato anche nelle odierne
abduction. Ma non riuscendoci l’Anima veniva rimessa nell’adepto che in realtà,
“sempre stando ai resoconti delle abduction”, era una copia dell’essere umano.
Certo che sarebbe da brivido una cosa del genere, ma se vediamo le capacità
riflessive del granito, l’architettura ermetica della piramide, le tracce della
ritualità egizia giunte sino a Noi, il significato del caduceo e della Merkaba,
un dubbio è ammesso, dato che come vedremmo gli studi sulle abduction odierne a
questo sembrano portare. Alcuni studiosi di ipotetici “rapimenti alieni”
sostengono che il quarto livello di abduction è il più profondo e ci parlano
dell’anima, che sarebbe posseduta solo da alcuni esseri umani e sarebbe molto
ambita dagli alieni, che invece ne sarebbero sprovvisti. Essi tenterebbero infatti
con tutte le loro forze di rubarci l’anima, ma senza aver successo. Riporto
qui di seguito un dialogo tra
l’ipnotizzatore e l’addotto sotto ipnosi:
addotto:
-“sono una luce della luce però non si vede, sono una matrice di punti di luce”
ipnotizzatore:
-“L’uomo ha l’anima?”
addotto:
-“No, siamo noi l’anima”
ipnotizzatore:
-“Tutti gli uomini hanno l’anima?”
addotto:
“No, solo alcuni, gli altri sono gusci vuoti”.
Detto ciò mi sovviene che nel 1945, a Nag Hammadi nell’Alto
Egitto, nei dintorni di Khenoboskhion vicino al monastero cristiano di Pacomio
risalente al IV secolo, furono trovati interessanti rotoli in lingua copta,
risalenti al II secolo, che contenevano i detti segreti di Gesù il Nazareno,
vale a dire il misterioso Vangelo di San Tommaso, Filippo, Maria e altri
scritti gnostici che rappresentano, forse, l’originaria tradizione essendo
cristiana, in quanto concepiscono gli uomini, gli angeli ed il Padre; tre gradi
di un’unica realtà divina dotata di proprie dinamiche. Tale scritto fu
anch’esso una di quelle opere messe al bando dalla chiesa, ma già nel IV secolo
d. C., e qualcuno chissà per quale motivo riuscì a salvarlo dalla distruzione
nascondendolo, visto che il gnosticismo era la massima eresia per la Chiesa
Cristiana del II e III sec d. C.. Tra gli scritti gnostici recuperati il noto
“Vangelo delle tre nature” è uno dei più curiosi, vista la suddivisione che fa
dell’umanità divisa, per l’appunto, in tre nature: Pneumatici da neuma cioè
spirito, “sensibili per l’appunto allo spirito”, Psichici da psiche, cioè
anima, “uomini di fede bisognosi di aiuto”, e Ilici da hile cioè materia,
“senza sensibilità e legati per l’appunto alla materia”; che probabilmente,
sono i nostri “gusci vuoti” ravvisati dagli addotti.
Abduction ricostruzione di Lucio Tarzariol.
Alcuni studiosi da queste parole hanno
compreso chesolo alcuni uomini possiedono l’anima e si chiedono cosa distingua
un uomo dotato di anima da un “guscio vuoto”, così come lo definisce l’addotto.
La risposta è “un campo elettromagnetico”, “ecco, la stanza energetica”, a cosa
serviva il quarzo del granito con il suo potere piezoelettrico attivato dalle
pesanti pietre calcaree esterne delle piramidi, ecco perché all’interno della
“tomba del Visitatore” che pare essere la tomba del Dio Osiride, gli scopritori
avvertirono una particolare energia magnetica repulsiva sulle pareti; questa
forza forze costringeva l’anima in un dato luogo impedendo che uscisse.
L’anima, a detta di questi addotti, non si potrebbe fissare su qualsiasi
persona ma solo a quelli che hanno un particolare DNA, la cui particolarità
starebbe nel centro e dipenderebbe da un particolare enzima
transferaseterminale, che pare sia una serie di proteine che prendono il nome
di TrTs. Sono proteine che servono proprio, guarda caso, per attaccare molecole
al DNA e staccarle. così viene riferito dall’addotto traendo il suo sapere
dall’abduction. Questi ricercatori ci fanno sapere che gli “alieni serpentoni”,
cercano il DNA degli addotti, che sono dotati di anima e vengono scelti proprio
per questo motivo. In seguito modificano il loro DNA, prendono l’anima e
cercano di metterla in un “serpentone”. Questo avviene in una stanza energetica
in cui l’anima è inizialmente bloccata. L’anima viene poi scaricata in una
stanza dove c’è, per l’appunto; il “serpentone” e avviene una lotta tra l’anima
e il serpente, che risultano essere incompatibili. Prova di tutto questo è il ricordo, negli addotti, di
essere stati “serpenti” per un po’. L’anima poi, visto che non riesce a
rimanere nel serpente, viene rimessa nell’essere umano, che in realtà, sarebbe
solo una copia dell’uomo. Questo fatto mi ricorda la stele del re serpente,
della tomba di re Djet ad Abydos (3.100 a.C.), che ricorda, per l’appunto, la
suprema identificazione dell`uomo con il rettile.
Sempre questi ricercatori, ci dicono, che se
gli alieni riuscissero a prendere l’anima avrebbero la vita eterna, concetto
diversissimo, dall’immortalità; per la quale il semplice trasferimento di
memoria da un corpo all’altro sarebbe già raggiunta. Non è poi così assurdo
pensare che questa ritualità si svolgesse anche all’interno della grande
Piramide ufficialmente legata al faraone Cheope, il continuatore del culto di
Amon, pare legato a un'arma potente azionata da una micidiale energia così come
risulta da un'iscrizione incisa su di una parete del tempio di Dendera. In un
tempo arcaico di oltre 10.000 anni fa, al tempo in cui gli dèi serpentiformi
governavano l'Egitto. Si dice che l'energia chiamata "MRHN" si
trasformava in luce intensa dopo essere stata "elaborata" in una
stanza nella quale interagiva proprio con uno Zed. Non è un caso che il nome
Khufu in egiziano significa "detentore di un potere forte e
sconosciuto" ed è strano constatare che, di questo faraone, non esista
alcuna effigie o statua importante, infatti, l'unica testimonianza del suo
regno, durato 23 anni, è rappresentata da una piccola statuetta alta pochi
centimetri.
Vi ricordo che nel Blue Planet Project, che è
una serie di annotazioni provenienti da pseudo scienziati che pare abbiano
lavorato a programmi top secret statunitensi e poi diffuso notizie segrete alla
popolazione americana che secondo loro avevano il diritto di sapere la “realtà
aliena” e i traguardi scientifici nascosti dal governo. Nella parte che tratta
dei “Crop circles phenomena”, in altre parole, del fenomeno dei misteriosi Cerchi del grano, si parla anche
dell’esistenza del “multiverso”, cioè si conviene sull’esistenza di più
dimensioni in altre differenti frequenze dalla nostra e che Noi non conosciamo
trovandoci nella terza Dimensione. Secondo questa prospettiva, esisterebbero
viaggiatori dimensionali che vengono nella nostra dimensione, utilizzando un
processo di accelerazione di particelle che gli permetterebbero di saltare tra
le varie dimensioni. Questa possibilità è ben discussa tra gli studiosi di
abduction che accennano a “bolle temporali” e fatti simili o analoghi, raccolti
ed ottenuti dalle indagini sugli addotti. A tal proposito si parla di antichi
circuiti di energia attiva, antichi edifici, cerchi di pietre e tumuli
costruiti in corrispondenza di sorgenti e corsi d’acqua sotterranea, che, per
l’appunto, sarebbero collegati con linee energetiche; questo creerebbe una
sorta di campo elettromagnetico naturale creato dall’acqua, combinata con la
presenza dei depositi sotterranei di quarzo. Inoltre, gli effetti
gravitazionali lunari sull’acqua, la massa di terra e l’accumulo di una carica
magnetica elettrica del quarzo produrrebbe una scarica energetica periodica ed
in merito a ciò, si potrebbe sospettare che questa “Energia” fornisse le
necessarie condizioni per altre civiltà site in altre dimensioni, la
possibilità di poter iniziare a sperimentare con la nostra Dimensione, il
nostro universo, o meglio il nostro Mondo creando “Portali dimensionali”. A
questo punto c’è da chiedersi se le costruzioni antiche costruite in granito e
vicino alle fonti d’acqua, non fossero state opere concepite per tali fini,
atte a realizzare energie necessarie agli alieni per giungere la nostra
dimensione e creare questi contatti, che gli antichi abitanti della Terra
credettero interventi “Divini”. Detto ciò è giusto ricordare che di tutto
questo c’è ben poco di tangibile, ma appreso dalle mie osservazioni che la
grande Piramide potrebbe essere stata uno di questi “portali”, utilizzata,
anche per questo “rito di Trasformazione”, o meglio di asporto dell’anima; mi
sovviene, che anche il caduceo di Ermete sembra rappresentare il DNA. Infatti,
dagli stessi addotti delle abduction, abbiamo la descrizione dell’Anima che si
colloca sul centro della spirale del DNA e sappiamo dalla “letteratura
fantascientifica di confine”, “guarda caso”, che il simbolo dei Pleidiani è sempre
il caduceo ermetico che ci riporta ancora una volta agli egizi, infatti i
serpenti attorcigliati, alla verga alata, all’asse centrale potrebbero
rappresentare benissimo l’eterno affronto del “Serpentone” con “l’Anima
volatile umana” rappresentata dall’asse centrale del caduceo; che è nello
stesso tempo rappresentazione del DNA umano e simbolo dell’intelligenza che si
pone al di sopra della materia per poterla dominare attraverso la Conoscenza,
acquisita con la “Trasformazione”. Vi ricordo che il caduceo, è uno dei simboli archetipi più antichi,
infatti, lo ritroviamo: nell’incisione sopra la coppa libatoria del re
Mesopotamico Gudea (2000 a.c.), in una rappresentazione dipinta su un altare
azteco, del xv sec. Addirittura in una miniatura del x secolo raffigurante
Adamo ed Eva, nell’immagine di un serpente a due colori si attorciglia intorno
al tronco di un albero; immagine da alcuni interpretata come rappresentazione
della Kundalini che si innalza avvolgendosi lungo i sette chakras. Detto ciò se teniamo conto
della reale scoperta della “tomba del Visitatore”, identificato in Osiride e
che in realtà sarebbe solo un alieno di tipo “grigio”, o comunque un essere
extraterrestre che secondo la leggenda proveniva dalle stelle; è chiaramente
comprensibile perché i faraoni egizi avevano sui loro copricapi“il serpente
cobra”, ancora una volta, “guarda caso”, secondo la “letteratura
fantascientifica”, simbolo dei grigi. Troppe coincidenze che portano, a quel
sapere “Ermetico” della “Cosa Una”, la tavoletta di smeraldo che la leggenda
vuole sia stata trovata sotto la Piramide e alla rivolta di Akhenaton, chiamato
anche il faraone “alieno”, infatti, nota la sua rappresentazione con un teschio
anomalo allungato e così furono rappresentati anche i suoi figli, il faraone dell'Egitto, passato alla storia come il faraone
eretico che intorno al 1300 a.C. contrappose un culto monoteista a quello
politeista che istaurando, per l’appunto, la “concezione ermetica”,
istituì il culto del Dio Aton che probabilmente era il culto solare originario
degli egizi, forze un culto di origine “aliena” che comunque sostituì il culto
delle divinità precedenti, compreso Osiride, un “Grigio” che forze apparteneva
alla schiera duale di Seth. Probabilmente Akhenaton era uno dei “seguaci di
Horus”, per l’appunto figlio di “Atum”, parte di quell’elite semidivina,
ibrida, creata dagli Dèi che “trasformata”, essendo più evoluta si distinse
nella concezione ermetica del sapere degli stessi Déi che per loro vollero
creare una vita naturale, idilliaca ed agreste. Infatti, Horus fu ritenuto
figlio di Atum o Ra quando faceva parte del culto solare, mentre quando
risultava essere figlio di Iside, faceva parte al culto di Osiride; ciò fa
pensare che Horus (come accade con Quetzalcoatl nell’America precolombiana che
successivamente identificò il re sacerdote), fu probabilmente, anche un titolo
regale attribuito al faraone, alcuni concordano sul fatto, che il faraone
ancora in vita fosse “Horus”, mentre dopo la morte divenisse“Osiride” e così
anche la sua figura di Horo; quindi una “trasformazione”. certo è che Egli,
originariamente, veniva dal cielo, era un Hr pronunciato “Heru”, il dio del
cielo, un alieno. Per cui questa “trasformazione” potrebbe anche essere
interpretata diversamente. A mio parere, essendo queste storie tra mito e
leggenda raccolgono mezze verità, per cui Probabilmente Horus era
originariamente un faraone semidivino ibridato con gli Dèì che intervenendo
geneticamente hanno lasciato un essere evoluto a gestire i compiti loro che
fino ad allora erano solo prerogativa degli Dèi. Infatti di sicuro il suo
concepimento dalla dea Iside non è avvenuto dal suo rapporto sessuale con
l’Osiride morto dotato di fallo di legno, come racconta il mito,che tenta di
dare una giustificazione creativa di Horus di tipo “artificiale”, ma illogico,
come del resto, lo è la stessa “ibridazione”, o “il trasferimento animico” che
invece sono “artificialità” logica. Invece il mito che lo ritiene figlio di
Aton il Sole trova la sua semplice spiegazione, a mio parere, che essendo Horus
un essere semidivino che “iconograficamente”, come gli Dèi, poteva volare alto
in cielo, come un falco, con il suo “Occhio” luminoso, in realtà un
apparecchiatura volante che brillava in cielo come il Sole e ritenuto per
analogia di “luminosità”, per l’appunto, suo figlio. Quindi si potrebbe
pensare, che ad un certo punto della “perenne contesa tra razze”; venne
sostituita l’egemonia dei grigi di Osiride con quella degli semidei di
Akhenaton, creati dai pleiadiani, cambiamento che portò al mutamento dei riti
di “Trasformazione”. Vedete ora due schemi che evidenziano il rito arcaico che
avveniva nella Piramide ed il significato del Caduceo ermetico rappresentati
secondo le mie interpretazioni. Infatti, troviamo l’Anima volatile
rappresentata dalla “Fenice” sia sul caduceo che sulle pietre di coronamento
delle piramidi.
Alieno insettoide, nordico e rettiliano,
ricostruzione di Lucio Tarzariol.
Sopra a sinistra una versione Occidentale del Caduceo e a
destra una versione Orientale. Affianco curiosa visualizzazione CGI (computer
generatedimagery-immagini generate al computer)
delDNA Creato da Drew Berry,
“biomedical animator” del Walter
and Eliza Hall Institute of Medical Research di Melbourne, Australia.Notare
“L’anima volatile” rappresentata dentro il che, a mio parere, rappresentala
perenne lotta tra i “Serpentoni e l’anima umana. Il caduceo che per i greci
rappresentava il dio greco Hermes (Mercurio per i romani, il “messaggero degli
Dèi”), è uno dei simboli più antichi della storia dell'umanità, comune a molte
civiltà; era un simbolo che veniva rappresentato sui monumenti egiziani
costruiti, addirittura, ancora prima di Osiride. Dagli egizi, questo simbolo
giunse poi ai greci che lo chiamavano il 'bastone di Esculapio”, tra l’altro
personaggio ritenuto l’ideatore delle stesse piramidi. Questo simbolo nella
modernità è stato modificato per divenire l'attuale simbolo della medicina
ufficiale. Detto ciò sono convinto che il caduceo rappresenti lo stesso rito
che veniva attuato originariamente nella grande Piramide. Infatti, l’uccello,
“la Fenice”, il “Ba”, in altre parole l’Anima raffigurata sopra il caduceo era
raffigurata anche nelle pietre di coronamento delle piramidi; ed il bastone
centrale del caduceo con i serpenti attorcigliati che si affrontano,
rappresenta la lotta dell’Anima dell’umano con il “serpente”, ciò che ancor
oggi è rilevabile nelle abduction; per cui tenuto presente ciò e affianchiamo
il concetto che abbiamo visto della MERKABA, appare chiaro il rito di
iniziazione che vedeva l’uomo svuotarsi del suo “Ba”, l’Anima.
Lucio Tarzariol
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