TG “Universoalieno.it” “Immersi in un Universo alieno”
Da anni contemplo l’idea che l’uomo possa essere solo una “Creazione aliena”, per cui la stessa nostra stessa “Realtà fisica” potrebbe essere solo tecnologia creata da una specie aliena altamente tecnologica tanto da creare un “universo olografico” tangibile con campi di forza e noi vivremo inconsciamente in questo “Universo alieno” creando a sua volta, tecnologia affine, infatti la ricerca umana ora è all’inizio di sperimentazioni simili primitive.
Tutto ciò pare assurdo, ma teniamo conto che di recente anche l’astrofisico Caleb Scharf, direttore di astrobiologia della Columbia University di New York ha teorizzato che: “l’Universo stesso possa essere extraterrestre. Nello specifico, l’astrofisico ritiene che il nostro universo possa essere la “mente” di una razza aliena avanzatissima. l nostro Universo potrebbe essere una delle nuove forme secondo le quali altre civiltà hanno trasferito il loro mondo”, così afferma lo scienziato, e se ci pensiamo bene è proprio quello che stiamo tentando di fare anche Noi con l’ausilio delle nuove tecnologie informatiche, basti pensare alla recente ricerca olografica tattile, alle reti neurali artificiali, o meglio ai computer neuromorfici in grado di simulare perfino il funzionamento del cervello.
In poche parole, Sharf afferma che potrebbe esistere una razza aliena talmente evoluta da trascendere le leggi della fisica ed essere quindi indistinguibile agli occhi della scienza: “probabilmente il nostro Universo è una delle nuove forme secondo le quali altre civiltà hanno trasferito il loro mondo”, afferma lo scienziato.
Nel suo articolo pubblicato su Nautilus, segnala come solo il 5% dell’Universo è composto da materia conosciuta, mentre il 27% resta ancora qualcosa di misterioso e sconosciuto. Secondo l’astrofisico, la materia oscura potrebbe rivelare importantissime informazioni, definendola come un “qualcosa dove termina la vita tecnologicamente avanzata o dove la maggior parte della vita è sempre stata”. “Una civiltà evoluta potrebbe aver trovato la maniera di scappare dalle esplosioni delle supernove e dei raggi gamma, adottando una soluzione per essere immuni alle radiazioni elettromagnetiche”.
Questi alieni avrebbero potuto imparare a codificare sistemi che sono vivi, costruendo un sistema di trasferimento di dati dalla materia normale alla materia oscura. In poche parole potremmo immaginare la saga dei Kadiistu i guardiani stellari citati da Anton Parks o pensare alla mitica leggendaria saga dei Cariani o Kariak e i Felinoidi; o entrando pienamente nella “fantascienza”, citare la realtà del “continuum Q o i “Profeti del tunnel stellare delle serie Star Trek, che potremmo collocare al terzo posto della nota scala di Kardašëv (La scala Kardašëv è un metodo di classificazione delle civiltà in funzione del loro livello tecnologico, proposta nel 1964, per l’appunto, dall'astronomo russo Nikolaj Kardašëv, divenuta poi la base di partenza nella ricerca del progetto SETI, ossia acronimo di Search for Extra-Terrestrial Intelligence - Ricerca di Intelligenza Extraterrestre), ecco i tre tipi di civiltà:
• Tipo I: civiltà in grado di utilizzare tutta l'energia disponibile sul suo pianeta d'origine (4x1016 watt).
• Tipo II: civiltà in grado di raccogliere tutta l'energia della stella del proprio sistema solare (4x1026 watt).
Tipo III: civiltà in grado di utilizzare tutta l'energia della propria galassia (4x1036 watt).
La civiltà umana, allo stato attuale sarebbe pertanto solo una civiltà ancora di "Tipo 0", in quanto utilizzerebbe solo una frazione dell'energia totale disponibile sulla Terra. Secondo Kardašëv la Terra nel 1964 avrebbe potuto percepire la presenza di una civiltà di tipo III sotto forma di emanazioni di onde radio o di fasci laser. Nel 1965 ritenne pure di aver intercettato uno di questi segnali nella radiogalassia CTA 102 e la notizia venne pubblicata con grande risalto dall'agenzia Tass, ma in seguito apprese che pochi giorni prima un astronomo olandese, un certo Maarten Schmidt aveva identificato il segnale come l'emissione di un quasar. In seguito Iosif Šklovskij, principale collaboratore di Kardašëv, giunse alla conclusione che una civiltà di tipo III non potrebbe che autoestinguersi, secondo il concetto della singolarità tecnologica.
Se questa Teoria fosse vera avremmo tutta una serie di “Archetipi/operatori” che in concerto lavorano alla realizzazione di questo “film”, quello che noi percepiamo come realtà fisica tangibile, riconoscendo lo status cosciente, o se volete la coscienza e le dinamiche mentali come il linguaggio macchina in cui viene attuata questa realtà o se volete “Matrix”.
Detto ciò potrete ben comprendere che questo sistema come ogni coputer potrebbe essere attaccato da miriadi di virus e interferenze che ovviamente noi comprenderemmo e percepiremmo solo come cambiamenti sociali, evoluzione, involuzione, guerre, ecc.. Tutto sarebbe un grande e magnifico file dove passato e futuro sono solo un’illusione. Non è un caso che studi americani portano a pensare proprio questo; è il caso della visione remota, conosciuta come “remote viewing”, ossia la capacità di una persona di "vedere" e raccogliere informazioni su un oggetto, un luogo o una persona distanti nel tempo e nello spazio. Il visualizzatore remoto, remote viewer, è in grado fornire indicazioni dettagliate su particolari obbiettivi sia nel presente, nel passato, nel futuro e potenzialmente, anche in qualsiasi punto dell'Universo. A voi ogni valutazione del caso, tenendo conto che anche Albert Einstein, lo scienziato che raggiunse le massime vette della conoscenza scientifica con la sua teoria della relatività dimostrando che la materia è una forma di energia, ebbe a dire chiaramente in una sua lettera inviata a un amico, che per quel che ne sappiamo: “La fisica potrebbe essere una forma di metafisica”.
Lucio Tarzariol
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